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Chi c’è dietro il disastro finanziario?

Il "Center for Public Integrity Investigation" elenca i 25 istituti di credito che hanno concesso più mutui subprime e i loro protettori a Wall Street.

WASHINGTON, D.C., 6 Maggio 2009 – Gli istituti di credito che hanno concesso il maggior numero di mutui subprime, prestiti ritenuti dai più all'origine del disastro economico globale, appartenevano o erano sostenuti da colossi finanziari che fanno oggi incetta di miliardi di dollari di denaro pubblico in operazioni di salvataggio, secondo Who's behind the financial meltdown? ("Chi c’è dietro il disastro finanziario?") , l'ultimo rapporto del Center for Public Integrity Investigation.

“Le mega banche che hanno finanziato l’industria dei subprime non sono state le vittime di un collasso economico inaspettato, diversamente da come si sono talvolta dipinte,” ha detto Il Direttore esecutivo del Centro, Bill Buzenberg. “Queste banche erano attori consapevoli che hanno finanziato il tipo di prestito che adesso sta minacciando il sistema finanziario.”

Questi sono alcuni dei i risultati emersi dall’analisi computerizzata condotta dal Centro dei dati governativi relativi ai circa 7,2 milioni di mutui “ad alto interesse” o subprime concessi dal 2005 al 2007, un periodo che segna il picco e il crollo del boom dei subprime. L’analisi ha anche permesso di identificare i cosiddetti "Subprime 25 ", cioè i 25 istituti di credito che hanno stipulato il maggior numero di prestiti ad alto interesse, per un totale di mille miliardi di dollari, equivalenti a circa il 72% del mercato durante quel periodo.

Il Centro ha rilevato che banche statunitensi ed europee hanno immesso grosse somme nel mercato del prestito subprime a causa di un’incessante domanda di bond ad alta rendita e alto rischio legati ai mutui sulle case. Le banche – tra cui le ben note Lehman Brothers, Merrill Lynch, Citigroup, Credit Suisse/First Boston, e Goldman Sachs & Co – hanno ricavato enormi profitti mentre i loro dirigenti guadagnavano bonus sostanziosi finché il mercato immobiliare ha toccato il fondo.

Secondo l’analisi:

  • Almeno 21 dei "Top 25" erano stati finanziati da banche che hanno ricevuto denaro di salvataggio – sia nel caso in cui appartenessero a queste banche sia nel caso in cui esistessero tra essi e le banche accordi di credito o imponenti scambi di prestiti obbligazionari.
  • Nove dei Top 10 erano basati in California, inclusi i primi cinque della lista (Countrywide Financial Corp., Ameriquest Mortgage Co., New Century Financial Corp., First Franklin Corp. e Long Beach Mortgage Co.
  • Venti dei Top 25 hanno chiuso, smesso di prestare, o sono stati venduti per evitare la bancarotta. Per la maggior parte si trattava di istituzioni di credito non bancarie..
  • Undici degli istituti di creditosulla lista, quattro dei quali ricevono denaro di salvataggio dal governo, hanno patteggiato il versamento di somme di denaro di fronte alle accuse di aver commesso abusi creditizi su larga scala.

L'altro rapporto incluso nel pacchetto on line del Center for Public Integrity, Predatory lending: a decade of warnings (“Prestito predatorio: dieci anni di avvertimenti”), racconta in dettaglio l'imbarazzante vicendadelle negligenze del Congresso circa le malversazioni creditizie. Viene spiegato il modo in cui una serie di leggi silenziosamente approvate dal Congresso negli anni ’80 ha spianato la strada alla creazione dell’impresa del prestito subprime, e i documenti di come i legislatori abbiano essenzialmente ignorato i ripetuti avvertimenti secondo i quali i prestiti ad alto costo rappresentavano un rischio sistemico per l’economia americana.

Incluse nel pacchetto online del Centro ci sono mappe e tabelle dettagliate che rivelano le proporzioni del prestito subprime operato dalle compagnie americane, del supporto dei concessionari di crediti subprime da parte del sistema bancario, nonché delle responsabilità politiche e delle spese sostenute dalle imprese immobiliare e finanziaria per finanziare i lobbisti che agivano per loro conto.

Who's behind the financial meltdown? È generosamente finanziato dalla Carnegie Corporation of New York , dalla Ford Foundation , dalla John S. and James L. Knight Foundation , dall’ Open Society Institute , dalla John D. and Catherine T. MacArthur Foundatio n , dalla Park Foundation , dal Rockefeller Brothers Fund e dalla generosità di numerosi altri donatori istituzionali e individuali, con l'assistenza di Palantir Technologies .

Il Center for Public Integrity è un’organizzazione senza fini di lucro, apartitica e indipendente, che si occupa di giornalismo digitale e promuove la produzione di inchieste giornalistiche originali su tematiche di interesse politico e sociale. A partire dal1990, il Centro, basato a Washington D. C., ha pubblicato più di 475 inchieste e 17 libri per contribuire alla promozione di una cultura di trasparenza e responsabilità da parte del governo e di altre istituzioni. Ha ricevuto il prestigioso premio George Polk e più di altri 36 premi nazionali di giornalismo e 20 nominations finali da parte di organizzazioni nazionali tra cui PEN USA, Investigative Reporters and Editors, Society of Environmental Journalists, e National Press Foundation. Nel 2007, la Society of Professional Journalists ha premiato tre progetti del Centro con altrettanti primi premi nella categoria online – unica organizzazione quell’anno a essere premiata con tre riconoscimenti. Il Centro è stato insignito dell'ambito premio General Excellence Award dalla Online News Association, e ha ricevuto una menzione speciale per il suo lavoro investigativo dallo Shorenstein Center on the Press, Politics and Public Policy della Kennedy School of Government di Harvard.

Vedi il Report completo: Who's behind the Financial Meltdown?


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Veronica Atzei, Alessio Frenda