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Santiago del Cile, Successo della Marcia nazionale per il Diritto alla Casa e alla Città, avanti fino al Tribunale Internazionale degli Sfratti

Più di 20mila alla Marcia nazionale promossa da Ukamau per abitazioni degne, contro il fallimento della politica abitativa neoliberale del governo di Sebastián Piñera, eredità del golpe militare.
Congratulazioni IAI per questo successo, che ha riaperto la stagione delle lotte per il Diritto alla Casa e alla Città. L’Alleanza Internazionale degli Abitanti conferma il proprio appoggio totale e annuncia la sessione del Tribunale Internazionale degli Sfratti sui cambiamenti climatici, che stiamo organizzando insieme, in parallelo con la COP 25 (Cile, dicembre 2019).

Avanti, compagn@, in solidarietà!

 

Sabato 23 marzo siamo scesi in strada con diverse organizzazioni di abitanti per il diritto alla casa e alla città, nel quadro della V Marcia per il Diritto alla Casa e alla Città.

Ci siamo riuniti a Santiago a partire dalle 10.30. Eravamo più di 20mila a marciare e lottare per abitazioni degne, perché il diritto all’abitare sia effettivamente riconosciuto nel nostro Paese. Tutto ciò, nonostante la negligenza del Sindaco di Santiago e del governo di Sebastián Piñera, che hanno voluto fare orecchie da mercante di fronte a migliaia e migliaia di famiglie di lavoratori, rinviando e negando il permesso.

Oggigiorno le nostre città sono il riflesso delle conseguenze del golpe militare e dell’imposizione del neoliberalismo nel Paese. Il commercio immobiliare e le politiche abitative in Cile stanno lasciando un’impronta di precarietà, speculazione e costi elevati per gli affitti e per le vendite, costi impossibili da sostenere per i lavoratori e le lavoratrici. La politica abitativa neoliberale ha fallito. Non ha eliminato il deficit abitativo, ha permesso che si costruissero abitazioni di cattiva qualità, quartieri senza infrastrutture urbanistiche e sociali, città segregate e diseguali.

Urge un cambiamento: Bisogna democratizzare la città. Dobbiamo rendere democratica la pianificazione urbana, e utilizzarla come strumento di trasformazione dei nostri comuni. Il movimento degli abitranti e i suoi strumenti politici non devono influire solo su politiche abitative puntuali, bensì assumere un ruolo da protagonisti nel disegno e nella gestione della politica urbana. Oggi il MINVU è un’istituzione preda delle agenzie immobiliari e delle imprese di costruzione. Il MINVU deve essere recuperato dalla cittadinanza e riacquisire il proprio ruolo guida nella pianificazione urbana. Bisogna rendere democratici i servizi e le infrastrutture. Queste e altre misure permetteranno un vero progresso, un diritto all’abitare e alla città, che sono gli spazi di tutte e tutti.

Per il diritto alla casa. Per il diritto ad abitare un ambiente dignitoso. Per la democratizzazione della città.


Il(la) Traduttore(trice) Volontario(a) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che ha collaborato con la traduzione di questo testo è

Ileana Villani

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