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Solidarietà e iniziative IAI contro gli sfratti violenti a Milano

Le drammatiche notizie provenienti da Milano sono solo le ultime di una lunga serie relative agli sfratti, spesso violenti, che violano il diritto alla casa e i diritti umani degli abitanti di questa città.

Le drammatiche notizie provenienti da Milano sono solo le ultime di una lunga serie relative agli sfratti, spesso violenti, che violano il diritto alla casa e i diritti umani degli abitanti di questa città. Si tratta di violazioni della legalità, l'art. 11 del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, ratificato dall'Italia con la Legge n. 881 il  5/09/1978, che deve essere rispettato da tutte le autorità pubbliche e con prevalenza su altre norme. I Commenti n. 4 e n. 7 del Comitato ONU sui Diritti relativo all'art 11 PIDESC, vietano gli sfratti forzosi, senza nessuna distinzione tra inquilino, proprietario, occupante, in particolare gli sfratti senza rialloggio concordato, dignitoso e rispettoso dei diritti umani.
 
A Milano e in molte altre città d'Italia gli sfratti, anche violenti, sono purtroppo all'ordine del giorno.
Perciò le organizzazioni degli abitanti, come i Centri Sociali e l'Unione Inquilini , sono quotidianamente impegnate nella resistenza e, da tempo, stanno chiedendo la moratoria degli sfratti.
 
Per queste ragioni abbiamo deciso di spostare da Ginevra alla capitale lombarda la 4a Sessione del Tribunale Internazionale degli Sfratti (Milano, 9-10 ottobre 2014)  nel quadro delle Giornate Mondiali Sfratti Zero  di ottobre. Le Raccomandazioni , elaborate da un Giurì di esperti internazionali sulla base dei casi ricevuti, sono state consegnate con un sit in sotto la Prefettura di Milano,  ai Ministri europei della coesione sociale riuniti in città in quei giorni. In particolare, abbiamo sollecitato formalmente il Prefetto di Milano ad attuare la moratoria immediata di tutti gli sfratti e sgomberi.
 
Perciò, innanzitutto, confermiamo la massima solidarietà con le persone sfrattate e con le organizzazioni di abitanti che le appoggiano. Rispettare la legge deve iniziare con l'uso sociale delle centinaia di migliaia di abitazioni sfitte a causa della speculazione, in primis le più di 9.000 proprietà pubblica a Milano, anche con la requisizione e l'autorecupero, non con gli sfratti violenti .
 
Allo stesso tempo, inviamo un richiamo formale al Prefetto di Milano al rispetto della L. 881/78 sospendendo immediatamente l'uso della forza pubblica negli sgomberi. Una sospensione che deve essere estesa in tutta Italia.
 
Inoltre, abbiamo chiesto a Leilani Farha, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sul Diritto alla Casa, di ricordare alle autorità italiane l'obbligo legale di rispettare la normativa, fare luce sulle violenze che hanno accompagnato gli ultimi sfratti di Milano, chiedere la loro immediata cessazione e la riparazione dei danni subiti dalle persone coinvolte.
 
Va da sé che l'Alleanza Internazionale degli Abitanti sottoscrive l'Appello proposto e ci impegnamo a diffonderlo a livello internazionale.

L'Unione Inquilini ha già emesso un comunicato il 20/11/14: Milano: Sfratti al Giambellino, Detenzioni indegne di una società civile .
 
 

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