COHRE annuncia l'assegnazione dei Riconoscimenti per il Diritto alla Casa 2008
Penalizzati CIO , Italia e Israele, premiati l’ assemblea costituzionale dell'Ecuador e attivisti per il diritto alla casa.
Il Cohre (organizzazione per il diritto alla casa e prevenzione allo sfratto) ha annunciato oggi i vincitori del Premio annuale per il Diritto alla casa 2008.
Il comitato olimpico internazionale (CIO) e i governi italiano e israeliano sono stati nominati "violatori del diritto alla casa" per la loro provata incapacità di proteggere e sviluppare strategie per il diritto abitativo; mentre l'assemblea costituzionale dell'Ecuador è stata premiata come "protettore del diritto alla casa", in quanto ha fatto dell’Ecuador il primo stato al mondo ad inserire nella propria costituzione una serie di punti chiave sui diritti alla casa e relativi allo spazio abitativo.
La signora Pia Ndayiragije del Burundi, l’australiano Ken Fernandes e la Coalizione per la protezione dell'alloggio pubblico di Chicago hanno ricevuto il premio di "Difensori del diritto alla casa 2008" come riconoscimento del loro impegno nella difesa del diritto all’alloggio.
Il direttore esecutivo del Cohre, Salih Booker, ha dichiarato:
"Questi riconoscimenti rendono palese che nel 2008 diversi governi e altre istituzioni con ruoli di responsabilità non hanno preso sul serio gli obblighi sul diritto alla casa stabiliti dalle normative internazionali.
Le gravi e ripetute violazioni del diritto alla casa perpetrate da Israele, sui cittadini palestinesi in Israele come anche sui palestinesi dei territori che lo stato di Israele continua ad occupare, meritano una condanna assai più severa da parte dell'intera comunità internazionale. Nella nostra analisi abbiamo tenuto conto in particolar modo degli abusi sui diritti umani perpetrati a danno dei cittadini beduini di Israele che in genere ricevono scarsa attenzione da parte dei media internazionali e della società civile."
"Allo stesso modo il governo italiano merita una condanna per i continui abusi al diritto alla casa nei confronti delle minoranze rom e sinte relegate ai margini della società - abusi che sono aumentati in modo preoccupante con l’elezione del governo attualmente in carica, nel maggio 2008.
Per troppo tempo i governi italiani hanno trattato le minoranze rom e sinte e gli immigrati in modo orribile, con sistematiche discriminazioni legislative e politiche, segregazioni razziali nell’ambito dei diritti alla casa, infrastrutture estremamente scadenti e taciti incoraggiamenti a ondate di atti violenti contro queste comunità.
Ci appelliamo al governo affinché metta in atto i cambiamenti necessari al miglioramento del diritto all’abitabilità" afferma Booker.
E aggiunge "il comitato olimpico internazionale, sebbene non sia un governo, ha comunque la responsabilità di rispettare e proteggere i diritti umani; non è però riuscito a rispettare gli obblighi e le scadenze.
Quest'anno le olimpiadi di Pechino hanno causato lo sfratto forzato di circa 1.5 milioni di persone.
Il comitato, responsabile della selezione delle città ospitanti i giochi olimpici, ha un’opportunità unica nel suo genere di assicurare che le città che aspirano all'assegnazione dei giochi olimpici non incorrano in violazioni del diritto alla casa sia durante la gara di appalto sia – per la città che vince l’appalto - durante l'organizzazione dei giochi.
Purtroppo il comitato non ha fatto nulla di concreto per mettere in atto tutto ciò."
"L'esempio dell'assemblea costituzionale ecuadoriana, al contrario, dimostra come governi e istituzioni pubbliche possano compiere passi concreti e pratici nel raggiungimento degli obblighi internazionali riguardanti i diritti umani. L'Ecuador può essere orgoglioso di essere oggi un leader mondiale per quanto riguarda il riconoscimento degli standard internazionali sul diritto alla casa nelle proprie leggi locali.
Anche il fatto di aver interpretato e adattato al linguaggio e alla mentalità ecuadoriana gli standard internazionali è altrettanto lodevole."
"E' infine importante riconoscere gli enormi sforzi degli attivisti per il diritto alla casa, gruppi e singoli, che lottano in tutto il mondo per ottenere maggiore protezione e comprensione riguardo al diritto alla casa e diritti correlati. Ken Fernandes è conosciuto in tutta l’area dell’Asia-Pacifico come un importante attivista comunitario per il diritto all’abitazione.
Pia Ndayiragije, ministro del Burundi per le politiche familiari e delle donne dal 1987 al 1991, si è guadagnata la meritata reputazione di instancabile promotrice del rafforzamento economico e dei diritti alla casa, alla terra e alla proprietà delle donne. La Coalizione per la protezione dell'alloggio pubblico, fondata a Chicago nel 1996, è conosciuta a livello internazionale per le sue vincenti campagne contro gli sfratti coatti nonché come modello di attivismo per i diritti umani in tutto il territorio statunitense", così ha precisato Booker.
Oggi, un giorno prima della giornata internazionale per i diritti umani, Cohre ha pubblicato un nuovo rapporto "Politiche della negazione: la mancanza di accesso all'acqua in Cisgiordania" nel quale sono documentate violazioni del diritto all'acqua e ai servizi sanitari da parte della politica israeliana nella Cisgiordania occupata, con particolare attenzione al mancato accesso all'acqua, alla sanità e alle risorse idriche e sanitarie per i palestinesi.
Il rapporto invita inoltre Israele, in quanto potenza occupante, ad assumersi la responsabilità di assicurare che il diritto all'acqua e ai servizi sanitari nonché gli altri diritti umani riconosciuti a livello internazionale siano rispettati, protetti e attuati per i palestinesi della Cisgiordania.
Si invita inoltre Israele a non ostacolare le autorità palestinesi nello svolgimento dei loro compiti e responsabilità riguardanti i settori delle risorse idriche e delle acque reflue. Il rapporto può essere scaricato sul sito www.cohre.org/opt .