Forum sociale siberiano : progresso nel coordinamento delle lotte
La solidarietà che risolve i problemi di “logistica”
Dal 3 al 5 agosto 2007 a Novossibirsk si è tenuta la quarta edizione del Forum Sociale Siberiano, al quale quest’anno si è aggiunta un’assemblea dei movimenti sociali e sindacali russi. Più di 250 delegati provenienti da 32 regioni della Russia, per tre giorni hanno lavorato con lo scopo di ravvicinare i propri punti di vista e riuscire ad organizzare reti e piani per la campagna.
I partecipanti al Forum rappresentavano un ampio registro di iniziative sociali, di movimenti o di organizzazioni sindacali. Inequivocabilmente schierato a sinistra ed in linea con la tradizione alterglobalista, il Forum ha riservato uno spazio anche ai dibattiti sugli orientamenti politico-ideologici, decisamente diversificati a seconda dei gruppi presi in considerazione. Ciò nonostante, la gran parte delle discussioni ha preso in considerazione problemi decisamente pratici e concreti quali i metodi di lotta e gli strumenti dell’auto-organizzazione. Ma, soprattutto, il Forum si è svolto all’insegna di una parola d’ordine costantemente ribadita: la solidarietà.
Eppure tutto rischiava di fare una brutta fine. Alla vigilia dell’apertura del Forum, gli organizzatori del convegno hanno saputo che il pensionato dove avrebbero dovuto essere ospitati i partecipanti era stato improvvisamente infettato da un pericoloso virus, che gli spazi dove si sarebbe dovuto svolgere il Forum erano stati chiusi per ristrutturazione e che, a causa dei festeggiamenti musicali, non era più possibile tenere il raduno previsto nella piazza principale della città. Ce n’è voluto per contenere i militanti che, per tutta la mattina del 3 agosto, hanno presidiato la sede dell’amministrazione regionale esigendo un incontro ai vertici e la revoca degli ostacoli all’organizzazione del Forum. In seguito alla negoziazione con il vice governatore, che si è fatto personalmente garante per trovare una soluzione al problema, il picchetto è stato tolto.
La riunione del pomeriggio, malgrado tutto, è rimasta proibita, ma questo non ha fatto dissuadere i militanti. Per due ore tutte le delegazioni si sono presentate scandendo slogan ostili ai poteri locali. I poliziotti hanno tentato di eseguire degli arresti, ma la folla si è interposta.
Poiché nel frattempo il pensionato era stato operativamente “disinfestato”, i partecipanti al Forum hanno finalmente potuto raggiungere il luogo per trascorrervi la notte: un posto incantevole perduto nella Taiga e sulla riva di un immenso lago. Ma, all’ultimo momento, gli organizzatori sono stati comunque costretti a trovare un posto alternativo ove tenere il Forum. Per prudenza la località prescelta è stata tenuta segreta fino all’ultimo momento.
L’atmosfera di clandestinità ha d'altronde contribuito a rafforzare quello spirito di euforia che regnava fin dalla prima plenaria, presidiata dai rappresentanti della coalizione locale: il Comitato d’azione solidale della regione di Novossibirsk, coordinamento fondato all’inizio del 2005 in occasione delle rivolte di massa dei pensionati contro la riforma del sistema della previdenza sociale e che riuniva sindacati, associazioni degli abitanti e gruppi di sinistra. Il dinamismo di questa coalizione, così come l’importante presenza dell’Unione dei soviet (consigli) di coordinamento della Russia, rete interregionale delle lotte sociali, ha avuto un ruolo decisamente positivo nel corso del dibattito, ed in particolar modo per quanto riguarda il problema del diritto all’alloggio, facendo condividere la loro esperienza.
I temi principali
Il lavoro di gruppo si è sviluppato attorno a sei temi principali: il diritto all’alloggio e l’auto-organizzazione degli abitanti, il diritto del lavoro ed i sindacati, i problemi ambientali e le conseguenti soluzioni da prendere, la violazione dei diritti dell’uomo, la resistenza alla commercializzazione dell’Istruzione ed il problema delle pensioni. Qualche parola va spesa a proposito di quelle sessioni che hanno apportato le soluzioni maggiormente costruttive.
Verso una Giornata di lotta per il diritto ad una pensione decente, nell’autunno 2007
La sessione sulle pensioni ha fatto una rapida analisi della situazione: tutti hanno convenuto che il miserabile importo delle pensioni sia da considerare assolutamente scandaloso (più o meno pari a 80 euro al mese, il 25% circa di uno stipendio medio), non consentendo a nessuno di vivere e nemmeno di sopravvivere. La discussione ha quindi condotto ad una riflessione sulle azioni da intraprendere per costringere il governo ad un massiccio aumento delle pensioni (almeno fino a 10.000 rubli) e a garantirne l’importo (in seguito all’ultima riforma, il sistema pensionistico si basa principalmente sulla capitalizzazione). Si è deciso di organizzare una giornata coordinata di lotta nelle regioni, da tenersi nel prossimo autunno, con lo slogan “per una pensione decente!”. La sessione si è quindi conclusa con la decisione dei pensionati di Novossibirsk di fondare il movimento dei pensionati della regione e di aprire un’apposita consulta giuridica e militante regolare.
Mobilitazione per il diritto all’alloggio e all’autogestione, nell’autunno 2007
La sessione consacrata ai problemi dell’alloggio è stata la più partecipata. L’accento è stato messo sulle diverse esperienze di auto-organizzazione e di resistenza, in particolar modo per quanto riguarda la riforma delle modalità di gestione degli immobili, delle costruzioni abusive, delle persone residenti nei pensionati per i lavoratori sui quali incombe la minaccia di espulsione, dei piccoli risparmiatori vittime di operazioni immobiliari fraudolente, della ristrutturazione di un parco di abitazioni sempre più fatiscenti, inevitabile conseguenza delle nuove politiche per l’alloggio e lo sviluppo urbano marcate dalla privatizzazione accelerata dei servizi urbani e dall’incitamento alla speculazione immobiliare. In merito a questi problemi e ad altri ancora in molte città, avvalendosi sia della via giuridica che della lotta, sono state realizzate, con ottimi risultati, una serie di iniziative. Alla fine del lavoro di sessione è apparso evidente che la maggior parte dei partecipanti, piuttosto che rimanere ancorati a quelle posizioni tipicamente russe come il restare passivamente in attesa dell’intervento di uno Stato paternalista, concordava piuttosto con l’idea dell’autogestione, lontano dalle strutture di uno Stato corrotto ed alleato degli organismi immobiliari mafiosi. Si è quindi deciso di condurre insieme, il prossimo autunno, un’azione in difesa del diritto all’alloggio ed all’autogestione, estendendo l’invito alla partecipazione alle reti ed alle regioni. E questo nell’ambito della Campagna Globale 2007-2008 “Lottiamo insieme per un alloggio per tutti!” che comincerà con le “Giornate Mondiali Sfratti Zero di IAI” per arrivare alla Giornata di Mobilitazione globale del Forum Sociale Mondiale del 26 gennaio 2008.
Campagna per il diritto di sciopero e solidarietà tra i movimenti sociali e sindacali
La sezione sindacale ha riunito i rappresentanti di diversi sindacati in lotta ed in preda alle repressioni sindacali. Per prima cosa, i partecipanti hanno salutato il coraggio degli operai della fabbrica automobilistica “AvtoVAZ” (automobili Lada) che, il 1° agosto, sono scesi in sciopero di ammonimento, prendendo quindi atto di un rilancio del movimento sindacale in Russia. Nel mondo del lavoro, ormai, i nuovi conflitti si riferiscono meno al problema del non-pagamento del salario, che si verifica meno spesso di un tempo, ma piuttosto su quello del livello delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro (e precisamente sulle condizioni della sicurezza e degli straordinari). Le persone che sono intervenute hanno ricordato il moltiplicarsi delle tragedie verificatesi nelle miniere del Kouzbass, dovute al mancato rispetto delle norme di sicurezza in nome del profitto a qualsiasi prezzo o della corsa all’incremento della paga (che, nella maggior parte delle industrie, è tuttora “al pezzo”). Quanto agli strumenti di lotta, è stata fatta notare la necessità di sostenere la dinamica di creazione di nuovi sindacati liberi, con l’impegno di difenderli solidalmente contro le repressioni (licenziamenti, discriminazioni, ecc.). Lo sciopero è stato quindi definito come il mezzo più efficace, ma allo stesso tempo il più rischioso visto che il nuovo Codice del lavoro del 2002 rende praticamente impossibile lo sciopero legale. È stata quindi presa la decisione di intraprendere una campagna per la concretizzazione del diritto di sciopero. Il sabotaggio, o lo sciopero di zelo, sono stati infine definiti come gli strumenti di lotta più sicuri: rappresentano d'altronde il metodo maggiormente utilizzato dai sindacati al giorno d’oggi.
In questa sezione è stato poi abbordato anche il tema della solidarietà, giudicata indispensabile sia dai sindacalisti che dai rappresentanti dei movimenti sociali, a tal punto che si è deciso di adottare una dichiarazione che insiste sulla necessità di un avvicinamento tra entrambi i segmenti della mobilitazione.
Azione per il diritto all’istruzione al la riapertura delle scuole
Insegnanti e studenti, riuniti nella sezione “Istruzione”, per un giorno intero, hanno discusso intorno alle riforme in corso che non fanno altro che accrescere la depauperazione del personale rimettendo in discussione la gratuità e la qualità dell’insegnamento, e vengono praticate attraverso massicce privatizzazioni e la commercializzazione dei “servizi” formativi. Insieme alla rete “Istruzione per tutti”, è stata pensata un’azione interregionale che intervenga per la difesa del diritto all’istruzione e che partirà dopo la riapertura delle scuole.
Sostegno ai militanti ambientalisti impegnati contro il Centro per le scorie nucleari di Angarsk
In conclusione, la sezione ambientalista ha soprattutto messo in evidenza l’incoerenza delle politiche urbane ed ha largamente confermato i dibattiti relativi alla sezione sul diritto all’alloggio. I partecipanti hanno inoltre adottato una decisione a sostegno dei militanti ambientalisti che, nella regione di Angarsk (vicino a Irkoutsk) e durante tutto il mese di luglio, avevano organizzato un campo di protesta contro il Centro internazionale per la rigenerazione delle scorie nucleari. Teniamo a precisare che, il 21 agosto, un gruppo di ragazzi skinheads hanno assalito il campo ferendo diversi militanti e provocando la morte di uno di loro.
Un dibattito inedito: solidarietà e relazioni tra movimenti sociali e partiti politici
Il secondo giorno del Forum si è contraddistinto per i dibattiti. Quello più ricco di progressi, sia dal punto di vista pratico che analitico, riguardava il tema della solidarietà nella lotta. È stata una delle rare opportunità di auto-riflessione in merito all’attività militante, portata avanti dai militanti stessi, dove ciascuno si è basato sulle proprie esperienze vissute nell’ambito dei rispettivi campi d’azione: novità assoluta in un paese come la Russia.
Il secondo dibattito, che verteva sui rapporti tra movimenti sociali e partiti politici, è stato meno burrascoso di quanto avremmo potuto immaginare, a dimostrazione del fatto che i “politici” ed i “sociali” presenti al Forum avevano già avuto modo di confrontarsi accettando, in ogni caso a determinate condizioni, una cooperazione proficua per entrambi.
2008: il Forum europeo della Russia ed il Forum siberiano
Nel corso della riunione conclusiva, i partecipanti al Forum hanno adottato une breve dichiarazione di bilancio che riportiamo in fondo all’articolo.
È opportuno quindi aggiungere che il lavoro permanente è proseguito fino a tarda notte riprendendo nel pensionato in cui erano alloggiati i partecipanti provenienti da fuori. Nello stile della tradizione conviviale russa, i falò e le nuotate nelle acque del lago sono durate fino all’alba. L’evento ha talmente rafforzato l’entusiasmo dei militanti che si è deciso di fissare un nuovo appuntamento per l’anno prossimo, sicuramente a Omsk, con l’intento di organizzare due Forum consecutivi: il Forum europeo della Russia ed il Forum siberiano.
Articolo e traduzione in francese di Carine Clément, direttrice dell’ “Institut de l’Action Collective” di Mosca
Dichiarazione del quarto Forum Sociale Siberiano e dell’assemblea dei movimenti sociali e sindacali della Russia
Noi, rappresentanti delle associazioni e dei sindacati, nonché membri dei numerosi gruppi locali d’iniziativa, pur possedendo differenti opinioni politiche, ma partecipando al Forum Sociale della Siberia, dichiariamo:
In Russia, durante questi ultimi anni si è rafforzata l’offensiva contro i diritti sociali, ambientali e politici, così come sono stati attaccati i diritti inerenti l’alloggio ed il problema della terra: aggressione prodotta da una politica rivolta contro gli interessi del popolo e guidata dai dirigenti del Paese. Tale situazione non è legata agli errori di un governo, e nemmeno alla personalità di tale o talaltro rappresentante del potere, ma è connessa ad un sistema sociale e politico che si è affermato nel paese e nel mondo della globalizzazione, un sistema basato sulla mercificazione dell’essere umano e delle proprie capacità, trasformate in oggetto di sfruttamento e di oppressione. Questo non poteva che provocare reazioni di resistenza da parte della popolazione russa che, in ogni regione del paese, oggi comincia a mobilitarsi per la difesa dei propri diritti, facendo sempre più assumere a questa lotta la forma di un’azione collettiva e solidale. Sta cominciando a rinascere un movimento sindacale realmente combattente, così come si sta costituendo un solido movimento degli abitanti; i pensionati si stanno organizzando e cominciano a mobilitarsi, insieme alle organizzazioni ambientaliste e a quelle per la difesa dei diritti umani.
Siamo decisi ad portare il nostro contributo al risveglio della società, alla sua presa di coscienza ed allo sviluppo dell’auto-organizzazione dei cittadini. Lanciamo quindi un invito alla solidarietà nella resistenza alla politica antisociale del potere, una solidarietà tra i cittadini, i movimenti sociali e politici, le città e le regioni del Paese. Lo scambio di esperienze, un lavoro assistito sui problemi concreti, la difesa giuridica, la proposta di progetti alternativi di formazione sociale, stili di vita economici e culturali, l’organizzazione di azioni di protesta massicce e “mirate”, il coordinamento di azioni collettive a livello cittadino, regionale e dell’intero paese: questa sarà la strada da percorrere per la nostra lotta. La libertà e la giustizia sociale: questo è il nostro obiettivo!
I membri del quarto Forum Sociale Siberiano (250 partecipanti di 32 regioni della Russia)